lettera al Ministero

- Al Ministro dei Beni e delle attività Culturali On. Dario Franceschini;
e p.c.: - Vice Ministro dei Beni e delle Attività Culturali On. Lucia Borgonzoni;
- Direttore Generale del Mibac Dott. Antonio Parente;
Loro Sedi

Roma, 26 Febbraio 2021

Oggetto: RIAPERTURA DELLE SALE TEATRALI IL 27 MARZO.

Ill.mo Ministro Franceschini,
abbiamo appreso dagli organi di informazione della sua intenzione di riaprire al pubblico le
sale teatrali (e quelle cinematografiche) in una data simbolica quale quella del 27 Marzo,
Giornata Mondiale del Teatro, esattamente tra 30 giorni.
Pur ringraziandola per l’interesse mostrato nei confronti del nostro settore, ci corre l’obbligo di
evidenziare l’assoluta impossibilità per il settore Privato dello Spettacolo dal Vivo di ipotizzare
una simile tabella di marcia.
Oltre al limite psicologico -che vede di nuovo il nostro Paese piombare nello sconforto di una
situazione pandemica tutt’altro che risolta, sconcertato dalla lentezza della campagna
vaccinale i cui limiti sono all’ordine del giorno-, ci appare palese la difficoltà economica di
affrontare un altro tentativo di ripartire senza la certezza di un sostegno economico e operativo
affinché tale eventuale riapertura non si traduca una irreversibile debacle per il settore.
La preghiamo – ancora una volta- di poter distinguere le “facoltà” di un Ente Pubblico che
opera nello Spettacolo dal Vivo sostenuto da significative risorse Statali, da quelle delle
Aziende Private che rischiano in proprio e devono per forza ricorrere ai proventi della vendita
dei biglietti, e per giunta con congruo anticipo.
La invitiamo anche, ove possibile, a mettere a fuoco – come già Ella ha saputo
encomiabilmente fare in occasione dei ristori concessi all’esercizio Privato- quanto sia
importante e vitale preservare l’incolumità finanziaria dell’Azienda produttrice e organizzatrice
degli Spettacoli dal vivo al fine di poter al contempo garantire la tutela dei lavoratori e delle
maestranze che tanto desiderano tornare in piena attività.
Lei comprende bene quanto sia poco praticabile per i Teatri Privati poter riaprire in presenza di
una tale incertezza sanitaria e soprattutto coi limiti imposti – e che verranno possibilmente via
via inaspriti- dal CTS, quali la drastica riduzione delle capienze, gli accorgimenti sanitari e
l’imposizione delle mascherine per tutto il personale e il pubblico, oltre all’assenza di un
protocollo specifico e collaudato per i lavoratori del palcoscenico (inclusi musicisti, cantanti e
tersicorei), e l’impossibilità di muoversi tra le Regioni. Last but not least la chiusura per
coprifuoco entro le 22.
ATIP Le propone di usare la simbolica Giornata Mondiale del Teatro del 27 Marzo per un
momento di confronto con l’intero comparto dello Spettacolo dal vivo, delle Istituzioni e della
Politica, della Stampa -a cui speriamo vivamente Lei vorrà aderire e partecipare come
Patrocinante- per definire tutti insieme i parametri e la tabella di marcia per una organizzata,
strutturata e ponderata apertura delle nostre attività.
Siamo certi che da un confronto aperto anche a noi operatori del settore Privato, Lei possa
trarre tutte le informazioni necessarie e tutte le istanze oggettive per giungere a quella
“normalità” che tutti noi desideriamo arrivi prima possibile.
Massimo Romeo Piparo
Presidente ATIP